TRIGGER POINT Metodo DIABASI®

La definizione di Trigger Point è stata coniata nel 1943 dalla dottoressa Janet Travell, la quale definiva con questo termine le masse o i noduli dolorosi percepiti all'interno di bande tese del muscolo.

Per rendere più chiara la definizione, basti immaginare il muscolo, come un insieme di corde, che grazie alla contrazione muscolare (accorciamento) muovono segmenti ossei. Il Trigger Point lo si deve immaginare come un nodino su una o più fibre muscolari, che è percepibile dall'esterno mediante la palpazione, e che se stimolato evoca un dolore sul punto, ma soprattutto a distanza, evoca dolore in una zona irradiata.

La letterale traduzione di questa denominazione è "punti grilletto", che richiama al grilletto dell'arma da fuoco, poiché il dolore si attiva o peggiora nel momento in cui l'operatore preme in quel dato punto, in altre parole "apre il fuoco".

Errori posturali, attività fisica senza la giusta preparazione, movimenti sbagliati che si ripetono nel tempo, ore trascorse davanti al computer o lunghi periodi trascorsi nella stessa posizione senza dare ai muscoli la possibilità di allungarsi e distendersi: questi atteggiamenti possono degenerare in una vera e propria disfunzione muscolare che si manifesta, ad esempio, nella difficoltà a compiere atti semplici come stendere od alzare il braccio.

La pressione del Trigger Point genera fastidi e dolori ma i benefici di tale trattamento sono:

• allentamento della tensione muscolare localizzata
• miglioramento della microcircolazione ematica e linfatica
• miglioramento della postura
• attenuazione o eliminazione del dolore locale e riflesso
• aumento dell'escursione articolare
• miglioramento della condizione di benessere generale
• miglioramento della funzione motoria complessiva del corpo
• miglioramento della condizione fasciale.

 Durata complessiva della seduta di trattamento: 60 minuti CIRCA